Radicali in piazza per la cannabis terapeutica

Altro tema della manifestazione è il registro del testamento biologico

Radicali in piazza per la cannabis terapeutica
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Radicali in piazza per le leggi su cannabis terapeutica e testamento biologico. Appuntamento domani, martedì 18 luglio, a Sondrio.

Cannabis terapeutica e testamento biologico

Martedì 18 luglio, con inizio alle 11 in piazza Campello a Sondrio, avrà luogo una manifestazione promossa da Radicali Sondrio, con cartelli e distribuzione di volantini, per chiedere l'immediata discussione in Consiglio Regionale delle proposte di legge di iniziativa popolare per laregolamentazione della cannabis terapeutica e per l'istituzione del registro dei testamenti biologici. "Sono infatti trascorsi oltre 13 mesi dal deposito in Regione delle 12 mila firme necessarie - spiega Gianfranco Camero - La legge del 1971, che disciplina la materia, prevede che il Consiglio Regionale abbia tre mesi per discutere la proposta, Una volta scaduti i termini, avviene l'iscrizione automatica come primo punto all'ordine del giorno dei lavori d'Aula. Ciò nonostante i testi in questione non sono mai stati nemmeno calendarizzati".

Firme raccolte anche in Valtellina

Camero prosegue: "Fra le firme consegnate lo scorso anno al Pirellone ve ne sono anche 1.200 circa raccolte in provincia di Sondrio: per questo consegneremo all'Ufficio Regionale locale una diffida per il Presidente del Consiglio Regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, e per tutti i Consiglieri dal persistere nella violazione della legge 1/1971. Una legge che impone obblighi tassativi circa i tempi di decisione sulle proposte di iniziativa popolare, sebbene poi tralasci di sanzionare i comportamenti trasgressivi.

Nel mirino della manifestazione anche il Comune

Nel volantino che sarà distribuito, i Radicali chiedono conto anche al Comune di Sondrio della mancata entrata in vigore, a oltre un anno dall'adozione, del registro del testamento biologico. Camero insiste: "La causa di questo stallo sarebbe il mancato ottenimento del parere favorevole da parte del Garante per la protezione dei dati personali, previsto dall'art. 7 del Regolamento. Chissà in virtù di quale supposto obbligo di autotutela di cui nessuno sentì il bisogno per le unioni civili. Lo stesso articolo, tuttavia, prescrive che in questo caso il presidente del Consiglio Comunale informa il Consiglio stesso dando avvio all'iter di revisione, che potrebbe consistere semplicemente nell'abrogare il famigerato art. 7".

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