Vaccini: parte da Lecco la crociata “Anti Lorenzin”

Sabato a Olginate un convegno su sistema immunitario e risposta genetica.

Vaccini: parte da Lecco la crociata “Anti Lorenzin”
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Vaccini, obbligo vaccinale, esclusione da scuola per i non immunizzati: temi che sono tornati prepotentemente alla ribalta anche grazie a una proposta di legge partita da Lecco. A presentarla è stata il senatore leghista ed ex sindaco di Calolziocorte Paolo Arrigoni.

Vaccini: cosa prevede la proposa del leghista Arrigoni

COme riporta WWW.GIORNALEDILECCO.IT La proposta di legge leghista, firmata da Arrigoni punta in pratica ad  eliminare la documentazione vaccinale come requisito di accesso a scuola e la decadenza dall’iscrizione al nido e alla scuola dell’infanzia. Non solo mira  a introdurre i vaccini monocomponente, che secondo gli esperti non sono altro che uno spreco di soldi inutile. In altre parole in base al “progetto Arrigoni” la presentazione della documentazione sulla vaccinazione non costituirà più requisito di accesso né comporterà, a partire dal 2019, la decadenza dall’iscrizione al nido e alla scuola dell’infanzia.

Le reazioni

La proposta partita da Lecco ha suscitato non poche reazioni in tutta Italia.  “Il trend in diminuzione delle coperture vaccinali, che aveva fatto precipitare l’Italia ben al di sotto della soglia di sicurezza del 95% raccomandata dall’Oms, è stato la causa di un’estesa epidemia di morbillo” ha spiegato Federico Gelli, responsabile sanità del Partito Democratico commentando l’iniziativa legistaltiva di Arrigoni . “Siamo passati dagli 862 casi del 2016 ai 5006 del 2017. Grazie alla legge sull’estensione dell’obbligo vaccin ora la copertura anti-polio nei bambini nati nel 2015 si avvicina al valore soglia del 95%. Tutto questo vuole essere ora messo in discussione da una proposta di legge della Lega della quale non si sentiva alcuna necessità”.

Pd Contro la Lega

Gelli ha aggiunto inoltre che “non contenti del fallimento dei loro ricorsi con la Regione Veneto i leghisti tornano ancora una volta alla carica mettendo a rischio la salute collettiva. Nella loro proposta viene inoltre sottolineata la necessità di ricorrere a vaccini monocomponenti. Tutto questo nonostante le società scientifiche che si occupano della materia si siano già espresse su questo punto,. In particolate spiegando che non esistono rischi tali da controindicare la vaccinazione nei soggetti già immuni per malattia naturale o precedente vaccinazione per una o più malattie”.

Il dottor Burioni

Proprio in questo senso, In un vecchio post su Facebook, il medico Roberto Burioni spiegava  che a chi viene somministrato il vaccino trivalente ma ha già avuto – per esempio – la rosolia, “gli anticorpi presenti nel siero neutralizzeranno il virus attenuato della rosolia presente nel vaccino che non riuscirà a infettare, mentre gli altri due virus infetteranno e immunizzeranno il paziente. Nel caso in cui, per un qualsiasi motivo, gli anticorpi conseguenti alla malattia fossero pochi, il virus non farà altro che stimolare di nuovo la risposta immune del paziente, un effetto benefico. Tutto questo in totale sicurezza”.

Il convegno di sabato a Olginate

Non solo ma sempre nel lecchese, dopodomani, sabato 19 maggi, si terrà un convegno promosso dal Movimento Genitori Lombardia. Un incontro, quello che avrà luogo al cine teatro Jolly di Olgnate, patrocinato da  AURET Autismo, ricerca e terapie e dall’associazione Il sentiero di Nicola. E’ un sodalizio  dedicato “a un bimbo nato sano e gravemente danneggiato dalle vaccinazioni”. Secondo gli organzzatori l’incontro “tratterà tutti gli aspetti medico-legali riguardanti la risposta genetica e immunitaria ad un trattamento farmacologico di rilevata importanza come quello della vaccinazione reso obbligatorio dalla Legge 119/2017. Si affronteranno inoltre gli aspetti giuridici che riguardano l’incostituzionalità e le procedure. Comprese le linee guida dell’associazione Auret predisposte dal presidente Avv. Mastalia per contrastare le esclusioni dei bambini non conformi alla Legge 119 dalle scuole materne (fascia 0-6 anni) in violazione del diritto all’istruzione e alla privacy”.

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