Aumento IVA: grido d'allarme dalla Valle

La presidente Credaro: «Stop all’aumento dell’Iva. Il peso del fisco e della burocrazia sta schiacciando le attività commerciali. Troppe saracinesche abbassate»

Aumento IVA: grido d'allarme dalla Valle
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L'Unione Commercio Turismo della Provincia di Sondrio si è riunita nel Consiglio generale per analizzare la situzione economica per il nostro territorio

Grande sofferenza

Il piccolo commercio della nostra provincia è in grande sofferenza, con un numero crescente di saracinesche abbassate e negozi con marginalità in via di estinzione, tra entrate che si assottigliano e bulimici costi di gestione. Turismo e ristorazione, invece, mettono a segno in generale un inverno positivo.

Aumento iva

Tuttavia, anche in questi settori non bisogna abbassare la guardia, perché l’eccessivo peso fiscale e burocratico bussa con insistenza alla porta degli operatori. "Attenzione – ha detto la presidente dell’Unione del Commercio e del Turismo Loretta Credaro, in occasione del Consiglio generale riunitosi nel tardo pomeriggio di lunedì 11 giugno – in questa situazione l’aumento dell’Iva sarebbe per tutti catastrofico. Ci uniamo, perciò, al nostro presidente nazionale Sangalli nella richiesta rivolta al nuovo Governo di agire con senso di responsabilità".

Altro grido d'allarme

Grande distribuzione e distribuzione extraurbana - "Purtroppo, e sottolineo purtroppo, mi tocca tornare su questo tema annoso quanto cruciale perché, dopo una lunga fase di espansione delle strutture commerciali extraurbane che davvero speravamo fosse finita, i segnali che abbiamo – ha detto la presidente Credaro - sono di un ulteriore aggravamento del problema. Recentemente ci siamo occupati delle nuove mire espansionistiche in quel di Villa di Tirano e, da ultimi aggiornamenti, il Comune sarebbe in procinto di rilasciare almeno una delle due paventate autorizzazioni. Segnali in negativo ci arrivano, peraltro, anche da altri Comuni della provincia di Sondrio, come per esempio Piantedo e Prata Camportaccio, per non parlare di Castione dove è sorto un nuovo immenso capannone. In breve, ciò che ci è sembrato di cogliere è un ritorno in auge della grande distribuzione, per cui è d’obbligo un forte richiamo alle istituzioni a tenere alta l’attenzione su questo fenomeno, il quale, favorendo la delocalizzazione, rappresenta una vera e propria minaccia per i nostri centri storici, in progressivo spopolamento".

L’attenzione si è quindi concentrata sui risultati più aggiornati della periodica indagine condotta dall’Unione contattando un campione rappresentativo degli operatori del turismo e del commercio dalla Valchiavenna all’Alta Valle.

Commercio

L’analisi è stata effettuata con particolare riferimento al comparto tessile-abbigliamento-calzature. Sotto la lente, l’andamento sia del 2017 nel suo complesso sia dei primi 5 mesi del 2018. Gli operatori contattati sono stati circa un centinaio. In estrema sintesi, i risultati dell’indagine confermano il trend di crescente criticità, che crea una forte preoccupazione generalizzata tra i piccoli commercianti. Ribadita l’obsolescenza dei saldi, un meccanismo considerato ormai inefficace per risollevare in modo significativo i bilanci aziendali. Il cambiamento dei canali della distribuzione - non solo, quindi, la concorrenza della grande distribuzione, ma anche e soprattutto l’affermarsi degli acquisti online e di nuove abitudini da parte dei clienti - ha completamente rivoluzionato lo scenario.

Chiamati a nuove sfide

Dobbiamo entrare nell’ottica – ha sottolineato la presidente Credaro - di iniziare a operare in maniera diversa. La situazione si sta evolvendo, bisogna progettare il negozio del futuro, innovando e aprendosi anche alle nuove tecnologie. Siamo in bilico – ha proseguito - tra un modello che si sta sgretolando e un nuovo scenario che per molti versi appare ancora sfuggente. Abbiamo fatto il punto della situazione nell’assemblea generale di Confcommercio che ha avuto luogo il 7 giugno ed è emerso che i nostri operatori sono chiamati a reinventarsi per restare competitivi sul mercato. Come associazione non vogliamo lasciare nulla di intentato per mettere commercianti ed esercenti nelle migliori condizioni per affrontare le nuove sfide».

Turismo

Per realizzare l’indagine sono stati sentiti numerosi operatori rappresentativi dell’offerta ricettiva, della ristorazione e dei pubblici esercizi. Ne è risultato che la stagione invernale 2017/2018 (dicembre/aprile) ha avuto un incremento rispetto all’analogo periodo 2016/2017. Tale aumento si attesta intorno al 6%, anche se ovviamente non si tratta di un trend costante e si hanno comunque percentuali diverse a seconda delle località. Senza dubbio le abbondanti nevicate hanno rappresentato una forte attrattiva per i turisti, che hanno riscoperto la voglia di sciare. Diversi operatori hanno indicato un aumento della presenza di italiani, dato positivo, anche se rimane la problematica che il turismo domestico ha sempre una permanenza media molto breve. Gli stranieri si fermano di più, ma vi è un’analisi importante da fare sui mercati, in quanto da parte di molti operatori è sentito il problema della scarsa marginalità, cosa che non consente un rinnovamento delle strutture.

Frana di Gallivaggio

Non poteva mancare, inoltre, un riferimento alla frana di Gallivaggio e alla preoccupazione diffusa tra gli operatori della Valchiavenna riguardo ai suoi effetti sull’ormai imminente stagione estiva. Per essere d’aiuto, l’Unione del Commercio e del Turismo ha attivato uno sportello al servizio delle imprese, aperto ogni martedì dalle ore 8 alle 13 a Campodolcino.

L’incontro si è concluso con un omaggio a Bruno Sem per il suo trentennale impegno nella rappresentanza dell’Unione in molteplici incarichi (tra i quali spiccano quelli di presidente dei Giovani Imprenditori e dei Dettaglianti alimentari della provincia di Sondrio), sfociati anche in ruoli nazionali (Consigliere dei Giovani Imprenditori di Confcommercio e componente di giunta della Federazione Italiana Dettaglianti Alimentazione).

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