La passione di Edoardo Stoppa conquista il pubblico di Sondrio Festival

appuntamento a settimana prossima per le altre proiezioni

La passione di Edoardo Stoppa conquista il pubblico di Sondrio Festival
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«Le nuove generazioni dovranno difendere il pianeta, perché i grandi del mondo continuano a fregarsene», quindi è fondamentale «parlare, spiegare, dare l'esempio per insegnare il rispetto per l'ambiente».

Edoardo Stoppa ospite al Sondrio Festival

L'ha sottolineato sabato sera sul palco di Sondrio Festival 2017 Edoardo Stoppa, inviato della trasmissione tv Striscia la notizia e applauditissimo ospite della terza serata di proiezioni della Midop. Intervistato da Giancarlo Cattaneo di Radio Capital, Stoppa ha raccontato aneddoti sui servizi di denuncia che con Striscia dedica alla tutela degli animali, la sua passione per i viaggi e gli sport estremi e l'interesse per la natura, nato fin dall'infanzia grazie ai nonni e poi cresciuto fino a diventare «un amore sviscerato per questo nostro pianeta che maltrattiamo tanto, ma che resta sempre meraviglioso».

Ancora molto da fare

E se in Italia e in Europa si sono fatti grandi passi avanti sulla tutela dell'ambiente e degli animali, con leggi «anni luce avanti rispetto agli Stati Uniti o altre aree del mondo», c'è ancora parecchia strada da fare, soprattutto nella cultura collettiva. «Molti dei nostri atteggiamenti acquisiti creano danni all'ambiente – ha detto Stoppa -, ma continuiamo ad averli perché non ci rendiamo davvero conto delle conseguenze. Per questo è fondamentale la sensibilizzazione».

Difficile rimediare

Ognuno può fare la sua parte, insomma, ma Stoppa ha espresso grande preoccupazione per il futuro: «Quando ci troveremo con l'acqua alla gola i grandi del mondo si muoveranno, interverranno con misure di emergenza per fare il possibile – ha detto -, ma difficilmente si potrà rimediare alla perdita del patrimonio biologico mondiale. Ci arriveremo, ma purtroppo il pianeta sarà molto più povero di adesso».

I documentari in concorso

L'obiettivo primario, insomma, dev'essere tutelare la biodiversità, l'elemento chiave che Sondrio Festival porta sotto i riflettori con i documentari sulle aree protette: ieri sono stati tre i film in concorso, Disegnami un camoscio presentato sul palco da Anne Lapied, autrice del documentario insieme al marito Erik e alla figlia Véronique, L'orso bruno nelle Alpi di Enrico Costanzo e Il Caucaso Minore, fra Ararat e Mar Caspio di Henry M. Mix, che come ogni sera hanno fatto viaggiare con la fantasia gli spettatori del Teatro Sociale (anche quelli riuniti nel foyer, visto che in sala già dalle 20,30 non c'era più un solo posto libero).

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