Vendemmia 2018 in Valtellina: segnali che fanno ben sperare

Si annuncia un'annata precoce con uve di ottima qualità.

Vendemmia 2018 in Valtellina: segnali che fanno ben sperare
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Fanno ben sperare i segnali sulla vendemmia 2018 in Valtellina. Lo svelano i risultati dei test degli esperti della Fondazione Fojanini.

Vendemmia 2018 in Valtellina: annata precoce

Le prime valutazioni scaturite dalle analisi chimiche effettuate in questi giorni dai tecnici della Fondazione Fojanini attestano che siamo in presenza di un’annata che rientra tra quelle precoci. Questo almeno fino a oggi. "E’ scontato affermare che l’andamento dei prossimi 50 giorni sarà fondamentale per la qualità finale. Ma è certo che l’anticipo di maturazione ci fa guardare con serenità al proseguo della campagna viticola", spiegano gli esperti.

Le analisi chimiche

"Le analisi chimiche servono a valutare il trend di maturazione - spiegano ancora gli esperti - Da oltre 20 anni sono effettuate su uve che provengono da vigneti guida, dalle stesse piante e con la stessa tecnica di prelievo. Ciò ci permette di avere un quadro generale sull’andamento della maturazione. La carica produttiva è superiore nella norma, tranne in quelle aree colpite dalle grandinate. I pesi medi dei grappoli sono leggermente superiori alla media di circa un 5/10% . Anche se il loro peso finale dipenderà molto dall’andamento climatico di fine agosto ed inizio settembre. Da segnalare che in alcune aree della media valle si nota qualche stress idrico e questo se non rientrerà potrà incidere sul peso finale".

Si preannuncia un'ottima annata

Al momento e salvo smentite si preannuncia un’ottima vendemmia secondo i tecnici della Fojianini. E' chiaro che questa è soltanto una previsione visto che all'inizio della raccolta mancano ancora una cinquantina di giorni. "La fase fenologica dell’invaiatura (colorazione) è, nelle aree più precoci, al 35/45% - concludono dalla Fojanini - Al di sopra della quota altimetrica di 500 metri tale percentuale diminuisce al 10/20%. Nonostante una ripresa vegetativa ritardata di circa 10 giorni rispetto alla media trentennale e un ritardo quantificabile in una settimana per la fioritura, i mesi di giugno e luglio hanno permesso un recupero della fase fenologica. A questo recupero ha contribuito anche la buona piovosità del mese di luglio che ha evitato fenomeni di stress idrico". Tutto ciò fa rientrare al momento l'annata 2018 tra quelle precoci, al pari di quelle del 2003, 2009, 2011 e 2015. Non siamo però per quanto riguarda i tempi di maturazione ai livelli di 2007 e 2017, annate giudicate precocissime e di altissima qualità.

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