Cena benefica con Univale

Iscrizioni entro mercoledì

Cena benefica con Univale
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Univale ha messo in calendario una cene benefica. L'appuntamento è per sabato 18 novembre. Occorre per iscriversi entro mercoledì 15 novembre.

Tante iniziative per i malati

L'attività di Univale è rivolta ai pazienti oncologici della provincia di Sondrio. A tal fine organizza eventi per raccogliere fondi per finanziare i suoi servizi. Per questo motivo rivestono particolare importanza le iniziative. La prossima è in programma per sabato 18 novembre 2017 a Berbenno.

La cena benefica

La cena di beneficenza si terrà alle ore 20 presso il ristorante Salyut in via Nazionale 1297 a Berbenno. Si raccoglieranno fondi il cui ricavato andrà a sostenere il nuovo progetto "Trasporto sereno”. Si tratta di un'iniziativa pubblicata su “Insieme Doniamo”, la piattaforma di crowdfunding del Gruppo Bancario Credito Valtellinese. Obiettivo è acquistare un'auto
per trasportare i bambini malati nei centri oncologici degli ospedali lombardi. Per donare si può accedere al sito www.insiemedoniamo.it.

La serata a Berbenno

Il costo di partecipazione alla cena di Univale è fissato in 30 euro per gli adulti. Il costo per i bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni è invece di 15 euro. E’ richiesta la prenotazione entro mercoledì 15 novembre allo 0342211343 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12), oppure mandando un messaggio al 3463763072 o scrivendo a onlus@univale.it.

I servizi di Univale

Univale supporta i pazienti ematologici e oncologici e i loro familiari. Fornisce  sostegno psicologico, assistenza domiciliare e aiuti economici. Mette a disposizione dei malati che necessitano di cure presso i centri specializzati il trasporto con ambulanza o auto medicalizzata della Croce Rossa Italiana. Accoglie presso Casa Fabrizio 1 i pazienti e i familiari che li assistono durante le terapie presso l’ospedale di Sondrio. Ospita presso Casa Fabrizio 2 i malati affetti da disabilità. Dona bracciali antiedema alle donne operate al seno. Ha dato il via al progetto “Anacleto” per consentire ai bambini malati di non perdere il contatto con compagni e docenti nel procedere del loro percorso scolastico. Ha creato nuovi e inconsueti supporti didattici per i pazienti che hanno contratto la malattia in età scolare.

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