Cottarelli: "Troppa burocrazia uccide l'economia"

Sala Don Chiari gremita venerdì sera.

Cottarelli: "Troppa burocrazia uccide l'economia"
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Sala Don Chiari gremita per l'incontro organizzato venerdì sera dalla Banca Popolare di Sondrio e Arca Sgr.

Carlo Cottarelli ospite a Sondrio

Incontro pubblico di grande interesse quello organizzato al Don Chiari venerdì, 26 ottobre. Ad introdurlo è stato il presidente della Bps, Francesco Venosta, che ha dato il benvenuto a "personaggi di spessore, studiosi di materie economiche". Ha inoltre ringraziato i Salesiani per aver messo a disposizione la loro sala per la speciale occasione. Al fianco di Venosta Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato della Popolare. Dal palco ha portato i suoi saluti anche Ugo Loser, amministratore delegato di Arca Sgr. Quindi la scena è stata tutta per Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui Conti pubblici dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. L'economista ha presentato il suo libro dal titolo "I sette peccati capitali dell'economia italiana".

"Troppa burocrazia, corruzione e calo demografico uccidono l'economia"

"Il reddito pro capite in Italia è rimasto invariato rispetto a quello che avevamo 20 anni fa". Con queste parole Cottarelli ha esordito venerdì di fronte ad una folta ed attenta platea al Don Chiari, introducendo l'argomento della serata: l'economia nel Bel Paese. "E' un fatto eccezionale - ha spiegato - che per questo lungo periodo non vi sia stata crescita". Dopo di che ha presentato quelli che ravvisa come i  "peccati capitali"  dell'economia. Si comincia con l'evasione fiscale e il dato è impressionante: "All'anno in Italia si evadono - ha riferito - ben 130 miliardi di euro in media. Un fatto gravissimo che fa male all'economia e alle finanze". A mettere in croce la nazione sono anche la corruzione e l'eccesso della burocrazia che "le imprese vivono in modo molto grave". Vi sono poi la lentezza della giustizia e il calo demografico, con una "riduzione della popolazione negli ultimi due anni". Il divario tra Nord e Sud inoltre gioca un altro ruolo fondamentale nel mettere in ginocchio l'economia. "Il reddito pro capite del Sud - ha spiegato Cottarelli - è meno del 60% di quello del Centro-Nord".

"Il settimo peccato è l'Euro"

"Fino a venti anni fa crescevamo proprio come gli altri Paesi dell'Europa - ha commentato l'economista - Ciò quindi dimostra che le virtù non ci mancano. Poi siamo entrati nell'Euro e questo è il settimo peccato capitale della nostra economia. Beninteso, con questo non penso che dobbiamo uscire dalla moneta unica. Ciò infatti comporterebbe altissimi costi di aggiustamento e finirebbe per emarginarci. Restituirebbe competitività ai prodotti italiani solo se calassero i salari reali. Sono convinto che si possa tornare a crescere anche nell'Euro, ma occorre prima di tutto affrontare e risolvere i sei peccati di cui parlo nel mio libro".

Sul palco anche De Bortoli

Sul palco del Don Chiari anche Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 ore. "In Italia abbiamo un grande risparmio - ha detto - ma abbiamo pochi investimenti forse anche perché come Paese stiamo invecchiando. Nel 2017 abbiamo raggiunto il minimo storico degli investimenti rispetto al debito pubblico e sono convinto che il reddito di cittadinanza favorirà il lavoro "in nero". Abbiamo grandi potenzialità e spero che un giorno prevalgano la serietà e il buonsenso che hanno caratterizzato i migliori periodi lavorativi del nostro Paese".

 

 

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