Museo Etnografico Tiranese: bilancio del primo anno di gestione del Comune

Soddisfatto l'assessorato.

Museo Etnografico Tiranese: bilancio del primo anno di gestione del Comune
Pubblicato:
Aggiornato:

Un anno soddisfacente.

Museo Etnografico Tiranese: bilancio del primo anno di gestione del Comune

Bilancio positivo per il primo anno di gestione del Museo Etnografico Tiranese da parte del Comune di Tirano, che ha visto aumentare di oltre 1/3 l’affluenza di visitatori rispetto al 2017, grazie anche a un articolato programma di mostre, eventi diffusi, collaborazioni e attività collegate ad importanti manifestazioni della città oltre alle aperture straordinarie gratuite in occasione di eventi o ricorrenze. Complessivamente hanno visitato il MET 2.138 persone tra cui quasi 300 bambini in età scolare che hanno partecipato ai progetti didattici e ai laboratori. Il Museo piace in maggior parte agli adulti (55% dei visitatori) in parte ai bambini (25%) e non è trascurato neppure dagli anziani che sono il 20% di visitatori.

I periodi

Più frequentato è stato il mese di settembre (record di ingressi con oltre 500 persone) durante il quale le aperture del Museo si sono maggiormente legate agli eventi turistico-culturali della città, dai percorsi dedicati al vino durante EroicoRosso a quelli legati alla cultura artigiana durante la Fiera di S. Michele ma anche durante le Giornate Europee del Patrimonio. Mentre la mostra «Rosa Genoni - Alle origini della moda italiana» ha favorito la buona frequenza nei mesi estivi, cresciuta del 50% rispetto al 2017. All’esito positivo della gestione hanno contribuito anche le collaborazioni che hanno ruotato attorno al progetto di rilancio del MET fra cui l’Artigianato Artistico di Confartigianato Imprese Sondrio, l’Associazione Culturale Moblarte, la Confraternita del Chisciöl e dei vini del Tiranese e l’apertura a un primo scambio con il Museo di Poschiavo.

Bombardieri

“Siamo soddisfatti dei risultati” afferma l'assessore alla Cultura e al Turismo Sonia Bombardieri, “non tanto per i numeri in sé - utili e significativi per ragionare sul futuro, ma non esaustivi per misurare il valore di un’iniziativa culturale - ma piuttosto per la varietà di proposte che ha richiamato al Museo anche visitatori locali che non conoscevano il Museo o che da tempo non lo visitavano e per la rete di relazioni che piano piano si riattivano intorno al Museo e lo inseriscono nel tessuto culturale e delle proposte turistiche della città”.

Seguici sui nostri canali