Frana di Gallivaggio, lo stato d'emergenza ancora non arriva

"Occorre attivare le necessarie misure a sostegno della popolazione locale e delle attivita' economiche e produttive della valle, anche per salvaguardare la situazione turistica estiva"

Frana di Gallivaggio, lo stato d'emergenza ancora non arriva
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Con una lettera firmata dal presidente Fontana, la Regione Lombardia ha rinnovato al capo dipartimento della Protezione civile nazionale la richiesta dello stato di
emergenza per quanto riguarda la frana di Gallivaggio (Sondrio).

Accelerare procedure

"Regione Lombardia, Provincia, Comunita' Montana e amministrazioni comunali hanno fatto e stanno facendo tutto il possibile - ha detto l'assessore regionale al Territorio e Protezione Civile, Pietro Foroni - dimostrando sin da subito vicinanza nei confronti della popolazione coinvolta garantendo risorse, personale, supporto tecnico e logistico. Ora tocca al Governo Centrale dichiarare l'indispensabile stato di emergenza in queste ore difficili per la popolazione della Valchiavenna. Ad oggi infatti la dichiarazione dello stato di emergenza che e' assolutamente indispensabile per accelerare tutte le procedure per la costruzione di una pista di collegamento con le popolazioni isolate, anche al fine di garantire la tenuta della stagione turistica, non e' ancora pervenuta".

Dare una svolta

"Ci auguriamo che nelle prossime ore - ha aggiunto l'assessore - a fronte di una situazione che si e' ulteriormente aggravata con l'avvenuta frana, venga finalmente indetto un Consiglio dei Ministri per dare una svolta. Non e' possibile aspettare settimane per una dichiarazione che e' fondamentale per le popolazioni coinvolte".

Urgenti misure alternative

"E' necessario quindi - ha concluso - sollecitare nuovamente il riconoscimento dello stato di emergenza in modo da poter procedere con la massima urgenza all'avvio dei lavori per il tracciato alternativo provvisorio e per poter attivare le necessarie misure a sostegno della popolazione locale e delle attivita' economiche e produttive della valle, anche per salvaguardare la situazione turistica estiva. Capiamo, da questo punto di vista, lo sfogo della popolazione che sente lontanissimo lo stato centrale."

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