Agricoltura, quali prospettive per la Pac dopo il 2020?

Venerdì a Sondrio un convegno organizzato da Coldiretti con gli esperti.

Agricoltura, quali prospettive per la Pac dopo il 2020?
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Quali sono le prospettive per l'agricoltura e la Pac dopo il 2020? E' il tema del convegno promosso da Coldiretti che si terrà venerdì 11 gennaio alle 10.30 nella sala Martinelli della Camera di Commercio a Sondrio.

La Pac e l'agricoltura in Europa

Il settore agricolo e le zone rurali contribuiscono in modo fondamentale al benessere collettivo. Gli agricoltori dell’Unione Europea sono i principali produttori mondiali di prodotti alimentari, garantendo sicurezza alimentare a oltre 500 milioni di cittadini. Gli agricoltori dell’Unione Europea sono i primi custodi dell’ambiente naturale, in quanto curano le risorse del suolo, dell’acqua, dell’aria e della biodiversità sul 48 % del territorio dell’Unione Europea. Un gran numero di posti di lavoro dipendono dall’attività agricola, sia all’interno del comparto (che dà un lavoro a 22 milioni di persone) e al più ampio settore alimentare (le aziende agricole, la trasformazione dei prodotti alimentari e i relativi servizi al dettaglio assicurano circa 44 milioni di posti di lavoro). Le zone rurali dell’UE ospitano nell’insieme il 55% dei cittadini e al tempo stesso sono basi importanti d’occupazione, attività ricreative e turismo. E in questo settore di fondamentale importanza è la Pac, ovvero la politica agricola comunitaria.

Pac, parlano gli esperti

Per conoscere le opportunità fornite dalla Pac nel 2019 e capire quali saranno gli scenari dopo il 2020 Coldiretti ha organizzato un convegno con diversi esperti. All'incontro di venerdì interverranno infatti Stefano Leporati (responsabile nazionale delle Politiche Economiche di Coldiretti), Fabio Rolfi (assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia) ed Ermes Sagula (responsabile regionale dei CAA di Coldiretti Lombardia). Con loro il professor Angelo Frascarelli. Quest'ultimo è docente di Economia, Politica Agraria e Sviluppo Rurale presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2003 è inoltre direttore del Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale (Ce.S.A.R.).

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