Credito Valtellinese: approvato il bilancio preliminare 2017

I dati sono influenzati dagli effetti delle operazioni straordinarie realizzate nel periodo

Credito Valtellinese: approvato il bilancio preliminare 2017
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Il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese ha approvato oggi il bilancio preliminare consolidato relativo al 2017.

Credito Valtellinese: il bilancio

La dinamica operativa conferma una positiva evoluzione, in sostanziale continuità rispetto ai primi nove mesi dell’anno. Il risultato dell’anno è tuttavia influenzato dagli effetti delle operazioni straordinarie realizzate nel periodo, finalizzate al miglioramento del profilo di rischio della banca, tra le quali principalmente la cessione del portafoglio “Elrond”. E' inoltre influenzato da un significativo incremento delle rettifiche su crediti a seguito dell’applicazione di una nuova policy per la valutazione delle attività finanziarie deteriorate, con un conseguente importante incremento dei livelli di coverage complessivi.

I dati del bilancio: i crediti

Al 31 dicembre 2017 i crediti verso la clientela si attestano a 16,7 miliardi di euro rispetto a 17,4 miliardi al 31 dicembre 2016. Le nuove erogazioni totalizzano 2,23 miliardi di euro, con un sensibile miglioramento della qualità del portafoglio. Alla chiusura del periodo i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore, totalizzano 2,2 miliardi di euro rispetto a 3,2 miliardi a fine dicembre 2016. La riduzione è essenzialmente riconducibile alle cessioni effettuate nel periodo e principalmente all’operazione Elrond. Il coverage ratio dei NPE complessivi è pari a 45,3% rispetto a 41,5% a fine dicembre 2016.

I dati di bilancio: raccolta e attività finanziarie

La raccolta diretta registra una consistenza di 19,6 miliardi di euro rispetto a 21,1 miliardi di euro a fine dicembre 2016. Si rileva in particolare una dinamica negativa della raccolta obbligazionaria e una riduzione delle forme tecniche più onerose a favore del risparmio gestito. La raccolta indiretta assomma a 11,3 miliardi di euro rispetto a 11,6 miliardi fine dicembre 2016. La componente di raccolta gestita evidenzia un incremento del 7%, guidata dalla crescita della raccolta in fondi comuni e assicurativa. Le attività finanziarie si attestano a 4,4 miliardi di euro. Di queste 3,8 miliardi di euro sono rappresentate da titoli di stato italiani, principalmente iscritti nel portafoglio AFS (Available for sale), con una duration di circa 3,15 anni, considerando le operazioni di copertura del rischio di tasso. La riserva da valutazione sui titoli AFS, iscritta fra le poste del patrimonio netto al netto degli effetti fiscali, è negativa per 7,1 milioni di euro.

I coefficienti patrimoniali

Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2017 registra una consistenza di 1.442 milioni di euro rispetto a 1.753 milioni di euro al 31 dicembre 2016. Il patrimonio netto tangibile di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2017 registra una consistenza di 1.398 milioni
di euro rispetto a 1.708 milioni di euro al 31 dicembre 2016 e a 1.316 milioni di euro del 30 settembre 2017. In applicazione del regime transitori, il Common Equity Tier1 (CET1) è pari a
1.374 milioni di euro a fronte di attività di rischio ponderate (RWAs), calcolate con il metodo
standard, per 12.944 milioni di euro. Il totale dei fondi propri assomma a 1.623 milioni di euro. I coefficienti patrimoniali, in regime di phased in, si attestano rispettivamente a:
- 10,6% il CET1 ratio
- 10,6% il Tier 1 ratio
- 12,5% il Total Capital ratio.
Tali requisiti risultano superiori rispetto ai requisiti patrimoniali specifici (“Overall Capital
Requirements”) minimi SREP per il gruppo Creval, notificati dalla Banca d’Italia in data 29 marzo
2017.

I risultati economici

I proventi operativi raggiungono 508 milioni di euro a fronte di 708 milioni di euro del periodo
di confronto. Gli oneri operativi totalizzano 492 milioni di euro rispetto a 590 milioni di euro del 2016. Le spese per il personale registrano una riduzione del 3,6%, su base comparabile, incorporando i risparmi correlati alle uscite volontarie (di cui una prima parte nel mese di aprile e
successivamente a dicembre) attraverso il Fondo di solidarietà del settore, e si ragguagliano in 270 milioni di euro (vs. 346 milioni di euro nel 2016, di cui 61 milioni di euro relativi al Fondo di solidarietà). Le altre spese amministrative assommano a 194 milioni di euro (vs. 210 milioni di
euro nel 2016), di cui 16 milioni di euro per la contribuzione ordinaria al fondo interbancario di
tutela dei depositi e al fondo di risoluzione (SRF/DGS). Le rettifiche nette su attività materiali e
immateriali scendono da 34 milioni di euro del 2016 a 28 milioni di euro. Tenuto conto di accantonamenti ai fondi per rischi e oneri per 4 milioni di euro, l’esercizio registra quindi un risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte negativo pari a 324 milioni di euro.
Tenuto altresì conto delle imposte sul reddito dell’esercizio per 4 milioni di euro e degli utili di
pertinenza di terzi per 4 milioni di euro, la perdita netta dell’esercizio risulta pari a 332 milioni
di euro.

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