Dighe, persi troppi posti di lavoro: serve una svolta

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Dighe, persi troppi posti di lavoro: serve una svolta
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Troppi posti di lavoro persi nel settore idroelettrico. E il sindacato chiede una svolta.

Posti di lavoro da tutelare anche con la legge

Negli ultimi vent’anni il comparto legato alla produzione idroelettrica ha perso 448 posti di lavoro. E se si allarga il confronto al periodo 1990-2019 il saldo è ben peggiore: nel 1990 gli addetti erano 1077 mentre oggi la somma è di 346, vale a dire un calo di 731 occupati. Sono i dati che hanno diffuso in settimana Valter Rossi e Mattia Pinalli, sindacalisti del comparto idroelettrico di Cgil e Cisl che hanno anche fatto il conto di quanto hanno risparmiato le aziende produttrici. Calcolando che ogni dipendente costa all’incirca 50mila euro all’anno, dal 1990 a oggi il risparmio sul fronte del costo del lavoro ammonta complessivamente a 37 milioni di euro, cifra che scende a 25 milioni se si considerano solo gli ultimi vent’anni.

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