SECAM chiude il 2017 con un utile di 950mila euro

Tutti positivi i principali indicatori economici e patrimoniali per una società che dà lavoro a oltre 300 dipendenti.

SECAM chiude il 2017 con un utile di 950mila euro
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Un altro bilancio positivo, un utile netto che sfiora i 950 mila euro, in crescita rispetto all’anno precedente: così si è chiuso il 2017 per Secam, la società pubblica di proprietà di Provincia, Comunità Montane e Comuni, che lunedì scorso, nella sala consiliare della Provincia, ha riunito i soci in assemblea per l’approvazione del rendiconto di gestione. Tutti positivi i principali indicatori economici e patrimoniali per una società che dà lavoro a oltre 300 dipendenti.

SECAM chiude il 2017 con un bilancio in positivo

Aumenta il risultato operativo, che supera i 2,5 milioni di euro, l’11,7% in più su base annua: la crescita del valore della produzione, ancora più evidente rispetto agli anni precedenti, ha infatti contenuto l’aumento dei costi. Il margine operativo lordo, l’indicatore della redditività di un’azienda, sale a 7,2 milioni di euro, realizzando un aumento di quasi il 24%. Aumenta anche il patrimonio netto, salito dell’8,8% rispetto all’anno precedente, che sfiora i 12 milioni di euro. Introdotto dal presidente Alfio Sciaresa è stato l’amministratore delegato Gildo De Gianni a presentare all’assemblea la relazione del Consiglio di amministrazione.

Servizio Idrico Integrato

Per quanto riguarda il Servizio Idrico Integrato, che Secam gestisce dal 2014, proseguono gli investimenti secondo il programma degli interventi inserito nel Piano d’Ambito: nel 2017 sono stati spesi complessivamente 12,3 milioni di euro, 7,8 per l’acquedotto, 1,5 per la fognatura e tre milioni di euro per la depurazione. L’obiettivo è quello di garantire la quantità e la qualità dell’acqua attraverso l’ammodernamento e l’efficientamento della rete di distribuzione a beneficio degli utenti e dell’ambiente. A vigilare sulla qualità c’è il laboratorio interno a Secam che effettua ogni anno 2700 analisi sulle acque destinate al consumo umano e 1700 sulle acque reflue in ingresso e in uscita dagli impianti di depurazione.

Costi

Per quanto riguarda i costi, quelli operativi e del personale, più bassi rispettivamente di quasi 1,6 milioni di euro e di poco meno di 700 mila rispetto alle previsioni del Piano d’Ambito, hanno consentito di contenere le maggiori uscite, pari a quasi 1,5 milioni di euro, per i rimborsi ai Comuni relativi a mutui da essi contratti negli anni precedenti che non erano stati segnalati o che si sono aggiunti. Il Servizio Idrico Integrato chiude con costi inferiori di 824 mila euro a quanto preventivato dal Piano d’Ambito.

Finanziamenti

"Dall’inizio della gestione Secam sono stati realizzati investimenti per più di 45 milioni di euro che hanno comportato il ricorso a finanziamenti degli istituti di credito - ha spiegato l’amministratore delegato De Gianni -, che dovranno essere trasformati in finanziamenti a lungo termine. L’ipotesi alla quale si sta lavorando è il progetto Hydrobond, curato da Finlombarda per la Regione Lombardia, che metterebbe a disposizione delle società pubbliche che gestiscono il Servizio Idrico Integrato aderenti a Water Alliance 288 milioni di euro, con una quota di finanziamento rivolta a Secam pari a 35 milioni di euro. Il vantaggio dell’operazione è legato alla possibilità di un rimborso a lungo termine che impatterebbe in modo molto più leggero sul bilancio annuale". Questa ipotesi di finanziamento regionale è stata sostenuta favorevolmente anche nell’intervento del sindaco di Civo Massimo Chistolini, il quale, nell’auspicare che si lavori per questa soluzione, ha evidenziato il buon lavoro svolto dal Consiglio di amministrazione.

Diminuzione dell'1% della tariffa di smaltimento dei rifiuti

Sul fronte dei rifiuti, per il secondo anno consecutivo è stato possibile diminuire dell’1% la tariffa di smaltimento praticata ai Comuni. Una decisione assunta dal Consiglio di amministrazione nel febbraio scorso, a fronte dei dati positivi emersi dal preconsuntivo 2017, e approvata dall’assemblea del controllo analogo, risultato dell’efficacia delle strategie attuate in questi anni e, in particolare, del buon funzionamento dell’impianto di bioessicazione di Cedrasco. È infatti la percentuale di rifiuti recuperati, pari al 68%, a incidere positivamente sui costi di smaltimento: su 80 milioni di chilogrammi di rifiuti prodotti in Valtellina e Valchiavenna, soltanto 26 milioni vengono trasportati fuori provincia per essere smaltiti, dei restanti 42,6 milioni vengono recuperati e 37,4 destinati alla bioessicazione. Il bilancio 2017 di Secam è stato approvato all’unanimità dai soci presenti all’assemblea.

Commenti
Barbara Ruffoni

A rubare capaci tutti ma vorrei fare notare che non esce oro dai rubinetti ma i costi sembrano tali....sempre a spese dei poveri contribuenti...vergognatevi

Carmine

MA CHE STRANO, CI AVEVANO FATTO CREDERE CHE LA GESTIONE DELLE ACQUE ERA UN DEBITO PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE.......E CERTO, QUANDO LE GESTIVANO I COMUNI , LO STATO DAVA DEI PALETTI ....PAREGGIO DI BILANCIO , SENZA AUMENTARE DI UN CENTESIMO ALTRIMENTI TI BOCCIAVANO LE DELIBERE......ORA CHE CI GUADAGNA IL PRIVATO I COSTI AUMENTANO A DISMISURA I SERVIZI SONO + LONTANI DAL CITTADINO E CHI CI RIMETTE è IL POPOLO ITALIANO CON QUEL 95,4% CHE NEL 2011 NEL REFERENDUM AVEVA VOTATO LA NON PRIVATIZZAZIONE DELLE ACQUE!!!! VERGOGNOSO!!!

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