Viticoltura: si annuncia positiva l'annata 2018 in Valtellina

Lo testimoniano i sopralluoghi dei tecnici della Fojanini.

Viticoltura: si annuncia positiva l'annata 2018 in Valtellina
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I sopralluoghi effettuati dalla Fondazione Fojanini nei vigneti terrazzati della Valtellina annunciano come positiva l'annata 2018. Ne esce infatti al momento un quadro estremamente soddisfacente per l’annata in corso.

Positiva l'annata 2018 per la Fojanini

"Confrontando la situazione attuale con la media delle scorse annate in questo periodo, in questi giorni si vede in tutte le zone l’inizio di invaiatura (colorazione acini), fase fenologica che normalmente si evidenzia a partire dalla prima decade di agosto - spiega il direttore della Fojianini Graziano Murada -  Pur non come nell’annata 2007 (assolutamente precoce, con inizio invaiatura attorno alla metà di luglio), la presente annata si colloca, attualmente, (a meno di eventi meteo non prevedibili in questo momento) tra quelle precoci per quanto riguarda questo inizio di maturazione”.

Ottima la carica produttiva

Murada aggiunge: "La carica produttiva è ottima e in molti casi elevata, per cui sono consigliati diradi al fine di riequilibrare il carico per ceppo. Dopo ferragosto inizieranno, sui vigneti guida, monitorati da oltre 20 anni, i prelievi per le analisi chimiche al fine di avere un quadro completo sull’andamento della maturazione, che ci permetteranno di confermare o meno la precocità dell’annata. I sopralluoghi ci hanno permesso di avere quadro quasi definitivo sulla sanità delle uve, visto che da questo momento in poi la suscettibilità ai diversi patogeni (peronospora, oidio, black-rot) è sicuramente minore rispetto alle scorse settimane".

Superato l'allarme per la siccità

La siccità, che come sempre è una costante nel mese di luglio nella nostra provincia, ha visto scongiurati i suoi effetti più pesanti grazie alle precipitazioni del fine settimana scorso (20-21 luglio) e della notte tra il giovedì-e venerdì 26-27 luglio e sabato 28 con apporti complessivi tra i 40 e i 50 mm che hanno ristabilito il contenuto idrico dei terreno, consentendo anche alle situazioni più critiche (viti in zone con minore spessore di terreno, più esposte ecc., e soprattutto i giovani impianti) di rientrare dalle condizioni di stress e ripristinare il turgore cellulare e pertanto evitare conseguenze negative anche sulle uve.

Le uve sono sane

"La sanità delle uve, come già accennato, è mediamente buona, considerando anche che tra maggio e prima decade di giugno la pressione della peronospora è stata molto elevata - conclude Murada - A parte qualche situazione di attacco pesante ai grappoli, con perdite anche ingenti in alcune aziende, probabilmente dovuto ad interventi un po’ tardivi, mediamente la situazione anche su questo fronte è molto positiva".

 

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